domenica 11 aprile 2010

Bacchetta o non bacchetta?

Uno degli interrogativi che spesso vengono posti è se si deve usare la bacchetta per dirigere. Negli ultimi decenni abbiamo assistito alla "perdita" di bacchetta da parte di molti direttori celebri: Pretre, Karajan, Muti. Karajan ad esempio diceva che preferiva dirigere senza bacchetta la musica sacra, e mi pare che anche Muti segua la stessa strada. Il motivo mi risulta piuttosto ignoto. C'è, però, un aspetto di suggestione piuttosto evidente. Nell'era del video, quando le inquadrature possono fare primi piani, risulta sicuramente pieno di fascino vedere il direttore che gioca con le dita in artistici disegni nell'aria. Se poi dobbiamo ricercare una utilità in questa "tecnica", credo che rimarremmo piuttosto delusi. L'orchestra a mio parere è difficile che possa ricevere aiuti efficaci. L'espressività, il legato, non stanno in figurazioni danzanti delle mani, ma nella capacità del direttore di mantenere costante il peso del braccio, con un sapiente e proporzionato impulso iniziale e una ricaduta senza trattenute muscolari. La questione della bacchetta, poi, è piuttosto semplice, e i grandi direttori di un tempo lo dicevano con molta semplicità: la bacchetta, essendo bianca e appuntita, può catturare l'attenzione degli orchestrali anche mentre guardano la parte, quindi con la "coda" dell'occhio. La mano non può avere la stessa visibilità, e inoltre non dimentichiamo che di punte... ne ha cinque (o dieci)!! Quindi se il direttore si mette a "polipeggiare" con le dita, non solo non trasmette nulla di significativo, ma può ingannare e confondere le idee. Quindi il consiglio è sempre quello di usare la bacchetta. C'è poi una questione: da parecchio tempo non si vuole più (chi?... mah!) la bacchetta in mano ai direttori di coro. Non riteniamo che il coro abbia in sè qualcosa di diverso per cui non necessiti di bacchetta, che può essere anche di piccole dimensioni, se parliamo di cori non enormi, quindi ne consigliamo anche in questo caso l'uso; poi se preferisce evitarlo può esercitarsi a dirigere senza cercando movimenti i più controllati e chiari possibili. Ad esempio (e questo vale anche nell'uso della bacchetta) evitare sempre di ruotare le mani e non disporle mai col palmo all'insù, così come evitare di fare gesti esasperati per ottenere più o meno suono: sono palliativi quando il gesto non è efficace, o quando non si è ancora costruita una sufficiente intesa con l'orchestra o il coro.