domenica 15 gennaio 2012

L'esca

Una composizione musicale può essere anche paragonata alla vita di una pianta: un seme, che poi mette radici, un germoglio, foglioline, rami, poi un fusto via via più rigoglioso, foglie, quindi fiori e frutti, dopodiché rapidamente la decadenza e la morte della pianta oppure la sospensione fino a un nuovo ciclo. Ora, qual è l'obiettivo della pianta? non certo fruttificare, nel senso che a lei non gliene importa nulla che a noi umani o agli animali in genere interessi la frutta per alimentazione o anche solo piacere della gola. Il suo obiettivo è quello di perpetuare la propria specie, cioè riprodursi. A tal fine servono fiori e frutti, perché attirando mediante il profumo e i colori i primi e con la dolcezza e la varietà di sapori i secondi, la pianta crea le condizioni per aumentare considerevolmente le possibilità di moltiplicarsi. Dunque un'esca, il frutto, che è il "punto massimo" della pianta, ma che nasconde la verità, cioè quel nòcciolo che, nella sua povertà estetica, cela le potenzialità di una nuova pianta. La bellezza di tanta musica è l'esca che attrae l'ascoltatore, ma che cela la Verità di un messaggio universale e divino che parla alla nostra coscienza e contiene in sé la sintesi dell'intera composizione.

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