giovedì 20 agosto 2020

MUSICA - CHE FARE - 2

 2-MUSICA CHE FARE. Il conflitto basilare del musicista in formazione.

Chi si metta sulla strada dell'apprendimento musicale vive un conflitto interiore di grandi proporzioni: è il conflitto fra l'e-go e il ...tu-go. Definisco "tugo"...l'altro. L'altro è una entità che si presenta a più riprese e in varie fasi dell'esistenza del musicista. Il primo "altro" è il Maestro. Ai più viene fatta una capa tanta sul fatto che bisogna puntare all'originalità, a trovare la propria strada, la propria, personale, interpretazione e questo mal si concilia con i consigli che cerca di darci il tugo del Maestro. Come faccio a fare mia la poetica di un altro se da ogni dove mi si incita a rendere feticcio sempre e soltanto ...la mia? Oggi mi è capitato di leggere un elogio della lentezza nella recensione di un pianista e porta come esempi negativi ( in quanto euforici della velocità esecutiva) due star russe della della direzione d'orchestra. Bontà sua il recensore ci elargisce la perla saggia che "in un Adagio c'è molta più musica ed è più difficile da far venire fuori"...ma va? Ma chi ci avrebbe mai pensato...Ma andiamo avanti. I pochi che veramente vogliono crescere, animati da sano istinto musicale, cercano, spinti dalla loro curiosità un...Maestro. Casomai lo incontrino ecco il conflitto lacerante: quanto faccio mio dell'esperienza che un TUGO mi offre di condividere? In ogni momento il mio EGO mi porta ad essere refrattario, recalcitrante, quasi portatore (non so quanto "sano" o irrimediabilmente...malato) di diffidenza congenita da EGO. Ho come la netta sensazione , in fondo, che sia una inutile perdita di tempo, una specie di pizzo da pagare per ottenere la tesserina magnetica che mi consentirà di aprire finalmente la porta che mi separa dalla notorietà, dal successo, dai concerti, da un attività lavorativa piena di impegni artistici. Perdita di tempo perchè cmq le indicazioni di TUGO, al più presto, EGO mi chiederà di abbandonarle, però nel curriculum, per renderlo altisonante e accreditante, ipocritamente e avendolo rinnegato ontologicamente a priori, sta bene che io scriva..."ha studiato con...", magari avendo fatto un paio di corsetti estivi come pezze giustificative fintissime di adesione al tugo. Continua...

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