venerdì 28 agosto 2020

MUSICA - CHE FARE - 6

 6 – MUSICA CHE FARE – MINIGLOSSARIO FENOMENOLOGICO di introduzione alla descrizione della seconda tipologia di ascoltatore, l'ASCOLTATORE CONSAPEVOLE.

Con questo post prende il via la seconda fase della mini serie. Fin qui ho descritto ESECUTORI e ASCOLTATORI. Il tragitto delineato in molti ha creato delle attese riguardo a quali io penso debbano essere le caratteristiche di un ASCOLTATORE CONSAPEVOLE, molti avranno pensato: ”Sì vabbè, ma... dicci quali conoscenze... (conoscenze?) , quali percorsi didattici ( studi accademici?), capacità strumentali ( sono davvero necessarie?) debba possedere/aver fatto , secondo te, una persona per diventare un ascoltatore consapevole".
La grande differenza fra gli ascoltatori senza educazione e gli ascoltatori CONSAPEVOLI sta tutta in ciò che pensano sia la musica e in che cosa si aspettino di trovare/ricevere in/da un brano di musica.
Per questo prima di descriverne le caratteristiche è necessario un MINIGLOSSARIO FENOMENOLOGICO, altrimenti risulterebbero di difficile comprensione termini che, per chi non ha alcuna EDUCAZIONE MUSICALE CONSAPEVOLE ma ha invece una infarinatura generica di nozioni e radicatisi e consolidatisi “luoghi comuni” sul significato di molte e diffuse “parole della musica”, darebbero luogo a inutili fraintendimenti creando accese guerre verbali, arroccamenti su posizioni in realtà labili e senza fondamento. Olè... si va!
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Il suono è il mattoncino, non è la casa. Certamente la casa per essere costruita ha bisogno di tanti mattoncini. Il suono quindi non è... la Musica, ma può diventare musica.
Chi attua questo passaggio dal suono alla musica? Su questo pianeta c'è un solo essere che sia in grado di operare questo salto da un fenomeno fisico ad un livello diverso di consapevolezza: l'essere umano, ed è in grado di farlo perché ha la “coscienza”. La musica non esisterebbe se ad un certo punto del suo tragitto di consapevolezza, l'essere umano non avesse scoperto che i suoni avevano una corrispondenza dentro di lui. Si è reso conto che la combinazione di alcuni suoni determinava dentro di lui una reazione. Quello che le persone chiamano “emozione” è generico, non descrive la VERITÀ di ciò che realmente accade. L'essere umano scopre il mondo partendo dalla conoscenza di sè. Ad esempio (incominciamo ad entrare...) perché un brano di musica inizia – ha un durante, arriva ad un punto culminante e poi va a finire? Perché così si svolge la vita di ogni essere umano e i compositori non fanno altro che mettere a nostra disposizione infinite modalità che diano vita a “oggetti” che rappresentino ogni volta questo tragitto. Allora che una persona quando si accinge ad ascoltare una musica, si inventi immagini, cerchi emozioni non fa che relegarla al livello della superficie della confezione, quella fatta di pellicola trasparente ... impermeabile, senza mai permetterle di accedere alla sostanza che vi è contenuta.

Non posso certamente trattare un argomento così pregnante su FB, ma qualche cenno, qualche stimolo di pensiero è possibile veicolarlo, a scanso di “benaltristi” impotenti ed inconcludenti sempre alla ricerca di un'altra vita, cosa che li porterà a morire senza aver mai vissuto un solo minuto di vita vera.

GIOVANI. Ho una lunga e variegata esperienza di bambini, adolescenti e “bambini settantenni” coi quali viviamo insieme e ne siamo complici, da quasi quaranta anni, Educazione Musicale Consapevole e gli esiti sono STRAORDINARI. Questo per frenare sul nascere qualunque consiglio tarpante, castrante che potrei riassumere con i tante volte rivoltimi:”Sì, Rafaèleeee... però... piano coi zovani poie neeee, questa è roba da far tremare i polsci”, oppure “Rafè, ti voglio bbene, ma sti ccose nun se ponn ricera 'e guagliune r'e scole medie, chill te magnene sane sane ate ca ... Punto Culminante, se seeee, chilll nun te fann manch parlà, allucchene sulamente”.

La rivoluzione invece prende le mosse proprio da Educatori che offrano ai propri allievi una modalità completamente differente di approccio all'ascolto.
Certo, bisogna avere dei CRITERI, ma sono facilmente acquisibili nel momento stesso in cui ci si rende conto che “ti” riguardano affondano le radici nella verità del tuo essere più profondo, sono la proiezione di ogni nostra caratteristica di appropriazione della realtà.

Pensa alla differenza fra disporsi ad ascoltare un brano di musica aspettandoti che susciti in te emozioni o che ti induca a fare il “regista cinematografico” inventando immagini su una colonna sonora già scritta e invece SAPERE che quello che ti sta proponendo il compositore è la mappa , la topografia di un paesaggio meraviglioso che tu potrai percorrere per arrivare su una vetta, attraversando vallate splendide, trovando lungo il tuo cammino sorgenti alle quali fermarti un attimo per dissetarti e sentieri ... “d'inganno” che per un attimo sembrava che ti avrebbero portato in un posto ed invece ti portano soltanto per un momento da un'altra parte per poi ritornare sulla via maestra. [ Certo, anche io per far capire cosa intendo, debbo usare una immagine, ma è una, sempre la stessa ed è un semplice esempio che poi, quando cresce la dimestichezza in questo diverso modo di ascoltare, non sarà più necessario farvi riferimento arrivando a VIVERE consapevolmente la naturale evoluzione della TENSIONE ]. Continua...
[Nel prossimo post aggiungerò qualche definizione di termini fenomenologici a beneficio di chi vorrà avvalersene, serviranno per togliere gli occhiali deformanti usati fino ad oggi e recuperare la vista ... VERA, l'unica che permetta di scoprire il mondo della musica... e il contenuto dei messaggi straordinari che ogni compositore ci invita a leggere/vivere insieme a lui  ]

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