sabato 4 febbraio 2012

Ancora sul punto massimo

Premesse e ripasso (tanto per chiarirci le idee)

PUNTO MASSIMO - quel punto oltre il quale la tensione, non potendo espandere, torna indietro.
La domanda è: fino a quando espande la tensione?
Fino a quando i contrasti potenzialmente contenuti nella cellula germinativa non arrivano al culmine della loro esplicitazione e allora, la tensione non potendo più espandere, torna indietro

Quelli che vengono portati all'apice sono i contrasti (che sono i generatori di tensione).
Perché ci è utile destreggiarci con i contrasti?
Così capiamo come lavora un compositore. Infatti solo a patto di conoscere la maggiore o minore "contrastantità" di un contrasto possiamo capire come compone un compositore.
In pratica deve lui e dobbiamo noi, sapere come funzionano i contrasti, quali sono più e quali sono meno. Ad esempio se passare da una figurazione di quarti ad una di quarti più ottavi (raddoppio del numero dei fenomeni) sia più o meno teso che passare ad una figurazione che metta a confronto binario e ternario.
Se nella mano sinistra per 4 misure ci sono in ognuna 4 figure da un quarto e poi 8 figure da un ottavo, questo è "più" o "meno" che passare da quarti a terzine di ottavi?
E d'altro canto, il compositore che cosa fa in continuazione se non comporre coerentemente i suoi contrasti?
E questo dettato da quale necessità/spada di Damocle? dal fatto che se non aggiunge contrasti, il fenomeno, per la nostra coscienza, decade, non ci interessa più e asseconda la tendenza naturale: scomparire (morte).
Subito un esempio: sonata "al chiaro di luna" - Beethoven .
Mano sinistra (MS) una ottava che dura per quattro moduli di terzine della mano destra (MD).
Prima misura : MS - ottava , MD - 4 terzine uguali (stesse note per tutte e 4 le terzine)
Seconda misura : MS - ottava che scende di un tono, MD ripete stesse terzine della prima misura

Adesso? ...come adesso?! perché - penserete voi - è forse prevedibile che cosa fa?
Lui è un compositore, è libero di fare ciò che vuole!.
Libero? In che senso ...libero

Se non fosse vincolato da come funziona la coscienza e dalle sue necessità articolatorio/tensive, avrebbe potuto anche, e questo ci lasciava in parte presagire da come ha cominciato, che poteva scendere di un altro tono con la sinistra e continuare imperterrito con le stesse terzine della destra. In pratica la successione dall'inizio poteva essere: 1 contro quattro terzine, 1 contro quattro terzine, ancora uno contro quattro terzine, e poi ancora uno contro quattro terzine (scendendo solo e inesorabilmente con l'ottava del basso ad ogni misura)
Sì, questo è quello che probabilmente farebbe ...Cocciante (provateci, è straordinariamente verosimile)

E qui sta, mo ci vuole, che invece Beethoven è Beethoven (sì ma lo è perché fa quello che ha fatto e noi lo andiamo a verificare ogni volta- cosa fa non perché dato che siccome è Beethoven, allora ...)
Lui invece fa così:
1 mis: MS una ottava - MD quattro terzine
2 mis : MS ottava scende di un tono - MD stesse quattro terzine della prima mis
3 mis : MS due ottave diverse - MD note delle terzine cambiano in relazione al basso
4 mis : MS una ottava diversa per ogni quarto - MD sempre terzine ma con note che cambiano ad ogni quarto
5 mis: entra un nuovo parametro, nella parte estrema della destra viene evidenziata una melodia.

Metricamente, quindi cosa è accaduto: 1 _ _ _ ; 1 _ _ _ ; 1 _ 2 _ ; 1 2 3 4 , una bella intensificazione ben composta, assolutamente costrittiva (non si può fare a meno di aderirvici civisi ritroviamo perfettamente)

Si presuppone che il comporre sia una alternanza fra contrasti via via più contrastanti alternati a momenti di dis-tensione e questo, prima di tutto ...perché?
Eheeee ...e qua ci volevamo (e non ...vi volevo perché il problema attanaglia chiunque si accinga a pescare per questi mari, solo che nessuno lo vuole ammettere e allora che fa? ...interpreta! eh,eh,eh -)

Qui viene messo in gioco tutto il processo compositivo.
Ma andiamo per gradi: il compositore inventa i suoi ...semi (abbiamo detto del rapporto materiale/libertà del compositore che è come un contadino che semina semi di ...albicocca, ad esempio. Poi cosa ci aspettiamo? Che sia un bravo contadino, se una volta seminati semi di albicocca ne fa nascere ...melfragauto? Melfragauto ??? Come non conoscete le melfragauto? Sono quei frutti in parte mela, in parte fragola e in parte ...automobile, ma insomma in che mondo vivete!?.)

Vi sembrerà strano, eppure la concezione che molti hanno del compositore è che lui è "libero" in quanto può fare, del materiale suono, ciò che vuole. come se laaaaa... ecco, la volontà del compositore fosse il feticcio al quale tutti si sentono obbligati a sottostare. Intendiamoci: il rispetto per il compositore è importante, ma solo dopo verifica di come ha composto. troppo banale a mio parere che è perché è Beethoven che allora mi sembra un po' troppo che siccome nessuno vuole sondare fino in fondo come l'è sta storia, allora si affidano (delegano) a ... un nome, una garanzia!

Insomma quello che voglio dire è che la genialità del compositore sta nelle cellule germinative che inventa, per il resto è "bravo" quando sa ...esplicitare le potenzialità contenute in quei temi. Cioè, la libertà non consiste nel fare del suono il c...o che vuole, ma nel tener conto delle necessità interne del materiale che trovano una diretta corrispondenza nel nostro mondo degli affetti.
Un compositore è a prova di verifica, non è che, appunto, siccome la carta è gentile, qualunque c...(qui la c è seguita da una pietra pregiata, l'agata, però, a volte basta una c per passare da una pietra pregiata alla m...) egli scriva, è ...musica.
Molta produzione del novecento ha allontanato il pubblico dalla sedicente musica contemporanea, perché tutto questo è stato stravolto, se ne sono perse le motivazioni.
Inevitabilmente il compositore, avrà come criterio guida quell'ineliminabile fattore di appropriazione che è per la nostra coscienza (strumento di appropriazione della realtà fenomenica) l'articolazione. Noi riusciamo ad appropriarci di fenomeni esterni a noi a patto che siano articolati.
L'articolazione, in un brano, è il susseguirsi di momenti di contrasto più forte alternati a momenti di contrasto minore in relazione fra loro.

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1) esistono criteri per trovare un punto massimo?
- R : certamente e questo riguarda la fase, che può durare in eterno, dello studio, dell'analisi, dei confronti, della memoria. Non è detto che questa porti necessariamente alla musica. Sicuramente dice e aiuta a comprendere tutto quello che NON è musica (e sarebbe già molto arrivarci). Poi si dovrebbe passare alla fase in cui il fenomeno trascende se stesso (la coscienza ne diventa ... cosciente) e allora nasce la musica , o meglio, il suono diventa musica. Qui allora il punto massimo non viene trovato, conosciuto, analizzato, ma viene VISSUTO. Il p.to di arrivo, quando tu con la tua coscienza "libera", vivi il divenire dei contrasti e percepisci quando arrivano al culmine, il punto massimo appunto

2) con quali criteri si individua il punto massimo?
"Ragionevolmente il metodo varia a seconda della forma"? (dico questo perchè mi è sembrato che per spiegarti all' inizio fai un esempio specifico, poi dici che farai un post per ogni forma.... )
oppure non è metodo che varia, ma solo l'individuazione?
- R : Il criterio guida è uno e risponde alla domanda come evolve la tensione generale? (ovvero: "quali sono i contrasti in gioco? I parametri sono molteplici: ritmico, melodico, armonico, dinamico, rapporto tendenza naturale/ assecondamento o opposizione alla tendenza naturale (questo è mooolto sottile e quindi, all'inizio, anche mooolto complesso da ... comprendere e vivere.)

3) la complessa ricerca è imprescindibile dal casu casu? (dico questo perchè mi è sembrato che per spiegarti all' inizio fai un esempio specifico, poi dici che farai un post per ogni forma...)
- R : se intendi che ogni caso è a sé stante, si e no. Infatti ogni caso è unico, ma il criterio, forma per forma è sempre lo stesso. (...e qui un primo tentativo di entrare in un'altra dimensione: il criterio, il termine di paragone.. sei tu, piano piano. Anche io sono un pazzo a voler spiegare queste cose senza l'opportunità di esemplificazioni sonore che consentano di sperimentarne immediatamente il vissuto. Non a caso avevo proposto nel post sui dilettanti, incontri di stimolo. Magari se ne può riparlare e chi non è d'accordo, basta che non scriva, nessuno lo obbliga a farlo e nessuno ci obbliga, reciprocamente, ... a leggerlo)

4) possono esistere in una composizione piu punti massimi (relativi)?
- R : che faccio la segno direttamente e la metto nella lista nera o ce la dimentichiamo? (scherzo ovviamente), ma è che suona "ilare" questo massimo "relativo". O è massimo o è relativo.
Sarebbe come dire: "la montagna più alta del mondo sono 5!"

5) è possibile che tu dici che un punto sia il punto massimo ed un altra persona creda che sia in una altro punto?
- R : possibile è tutto possibile, anche il vissuto può assolutamente essere diverso. Non c'è nessuna prova che quello che vivi tu sia uguale a quello che vivo io. Il problema allora è capire quanto libero, ad esempio dall'ignoranza, sono io e quanto lo sei tu, per cui la differenza di ascolto ha già una differenza. Solo che il sapere non gioca il ruolo fondamentale in questa partita. Ciò che conta è la disponibilità ad uscire dalla soggettività per ritrovare quell'oggetività che è in ciascuno di noi e che ci rende sostanzialmente, tutti uguali.
E' la coscienza libera che ognuno di noi è capace di mettere in gioco, tale per cui io riesco a far sì che viviamo quando io eseguo un brano, lo stesso percorso tensivo e tu lo riconosci e non dici: "ah che bello" oppure "mi piace", ma arrivi a "è così" e accetti quello che io ho già "digerito" per te e anche tu ritovi l'unicità di quel percorso e ora siamo uniti e entrambi abbiamo fatto lo stesso cammino tensivo (seeeee, belle parole...). Beh, ...scusami, non dispongo di altre...

6) è possibile pensare ad un pezzo in cui non ci sia nessun punto massimo? (indipendentemente dalla sua qualità artistica...)
- R : Certamente, vuol dire che non è un brano di musica: ho scritto un... Ecco: la risposta sempre utile è che la coscienza è costantemente al lavoro nel tentativo di UNIficare, fare in modo che la molteplicità diventi una unità . Se NON c'è un punto massimo, vuol dire che il compositore non è stato in grado di padroneggiare i contrasti e allora non sa come gestire l'evolversi della tensione. Tutto risulta solo una giustapposizione di fenomeni senza che sia possibile stabilire una relazione per la quale ogni momento deriva dal precedente ed è premessa per il seguente, allora non siamo in presenza di ...UN brano, ma della cronistoria di una ... sconfitta o di una manifestazione di impotenza

7) il contrasto è davvero l'unica strada che genera tensione?
- R : No, c'è anche un pugno in faccia (insieme a milioni di altri) ma non riguarda il suono che può diventare musica

8) sono davvero molto ignorante?
- R : né più né meno di quanto lo sia ciascuno di noi

9) troppe domande???
- R : il difficile non è chiedersi se le domande sono troppe quanto chiedersi se sono giuste

< beh per ora mi accontento anche di risposte molto sommarie, almeno per .... fare un comune scavo di fondazione... >

Ambire a buone fondamenta è tutto se si vuole costruire un palazzo solido ed elastico.
Il palazzo rigido crolla al primo scossone, il palazzo solido ed elastico resiste ... Solido dipende dal materiale, elastico dalla pazienza di integrare molte prospettive e punti di vista.

Sempre un bell'esempio di Celi sulla visione d'insieme:
in genere, per decidere che tipo di costruzione sia quella al muro della quale sei appoggiato con la faccia, non basta dare una leccata contro il muro e dire con sicumera: "grattacielo"
Sicuramente inizierai con l'allontanarti un po' e scoprirai un lato, poi cercherai di allontanarti ancora un po' in modo da vedere due lati, insomma ti allontanerai fino a quel punto che ti consentirà di affermare, avendo la visione prospettica più complessiva possibile : ... cattedrale gotica!

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...magari!
Porsi con questo atteggiamento o metodo di approccio al brano, credo che sia molto molto (ne ho ... costanti prove tangibili e documentabili) raro e non scontato
(nota: ... stando all'interno di un sistema di approccio, qui noi da un po', poi sembra ...naturale e scontato che invece sia così per tutti. Per buona pace dei detrattori, non vorrei dare l'impressione che ci troviamo in pieno ...plagio! No, lo dico a raffabaldo, così per scrupolo)


Anche qui sarebbe fantastico fare un po' di ascolti a confronto, ma non come è spesso accaduto in qualche trasmissione radiofonica:
"ascolti a confronto : di Felix Mendelssohn Bartoldy sinfonia n° 4, "italiana", orchestra sinfonica di xxxx, direttore yyyyyy.
Ascoltiamo ora la stessa sinfonia nell'esecuzione dell'orchestra sinfonica di aaaaaa diretta da ffffff."

Abbiamo trasmesso : "ascolti a confronto".

????????? .... e allora? Ciccia!
Criteri, stimoli alla valutazione, parametri di ascolto, ... macché, tutto lasciato alla capacità degli ascoltatori, dando per scontato che poi ognuno coglie quello che "je pare".
Obiezione corrente: "ma perché vorresti forse venirci a dire tu anche come e che cosa dobbiamo ascoltare?"

Scusate ma sarebbe come ascoltare la trasmissione radiofonica (credo mai trasmessa):
"sessazioni a confronto: la determinazione del sesso negli Psittaciformi con particolare riferimento all'Ara di Spix. Dal Loro Parque di Tenerife trasmettiamo una intervista al prof. Lorenzo Crosta"
"Ascoltiamo ora una intervista sulla sessazione al prof. R. Capitelli"
Abbiamo trasmesso "sessazioni a confronto"

????????

Solo che nel primo caso, pare che di musica, avendo semplicemente le orecchie, tutti, dall'amatore al ....professionista, sia dato per scontato che abbiano anche criteri di approccio, comprensione e valutazione, e quindi di ... appropriazione, nel secondo caso ?
E' lo stesso ? Vi ritrovate perfettamente a vostro agio?

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esattamente quello che mi chiedo sempre anche io, puntualmente portato a chiedermelo dagli ..."interpreti" ,dalle ... "interpretazioni" dei quali, spesso risulta ...arduo capire cosa abbiano realmente capito.

Se tutti si ponessero come tu dici di porti nel tuo fare, almeno ci sarebbe da renderne conto.
Invece qui ognuno ..."interpreta" e allora chi capisce (...cosa hanno capito, bene, e se no ciccia tanto tutto è concesso - preciso, date alcune rimostranze in tal senso che questo non significa che c'è un solo modo di rapportarsi alle cose, il mio, ma che forse sarebbe opportuno che i sedicenti interpreti, svelassero la loro poetica che non sempre è intelligibile, non basta cioè dire e pensare, "capiscilo da come suono" ...eh, appunto è proprio perché non si capisce un bel niente che forse bisognerebbe essere più espliciti.

Giriamo intorno, in realtà sai di cosa stiamo parlando?
Di cultura musicale che nel nostro paese è carente per tutti sia per gli amatori che per i sedicenti ritenentisi tali, professionisti, solo perché hanno seguito studi regolari al Conservatorio.
Uhm, ci manca solo che apriamo questo altro capitolo (e lo so che ancora una volta in qualche ...indefinibile, il pensiero che sorge a queste mie è: "ma guarda questo ...(e qui gli attributi si sprecano) mò arriva lui bello bello e vuol dire a tutti come bisogna fare).

uhm. In realtà è quello che io penso quando qualcuno, non all'altezza di un bel niente, si siede e suona o si piazza e dirige. Eh. Sono stufo anche io di ...approssimativi contabbandieri che si spacciano per ...autorizzati a, in nome e per conto di non si sa chi, a fare qualunque cosa.
Forse pensano che la nostra pazienza sia illimitata (ma giustamente il maestro di tutti noi, principe De Curtis, diceva che anche ..."ogni limite ha una pazienza" )
Insomma qualcuno ha scritto, credo luiman, che qualche paletto è opera meritoria cercare di metterlo. Ecco, proviamoci.

Raffaele

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