martedì 7 marzo 2023

Ignoranza e criteri

 Ascoltare esecuzioni con l'illusione che esistano "interpretazioni" è la prova evidente della mancanza di criteri. Inevitabilmente chi possiede criteri, capisce, chi no, vaga con aspettative di diversità e novità alla ricerca di non si sa che.

La condizione umanamente più amareggiante è quella di chi ha raggiunto la consapevolezza ed è costretto a subire gli effetti negativi di chi invece ha nozioni fra le quali però non coglie il nesso.
Ieri sera Milena Gabanelli, finalmente, ha avuto il coraggio di affermare pubblicamente che l'IGNORANZA ESISTE e che ai bambini bisognerebbe insegnare a leggere fin dalle elementari.
Ovviamente non si riferiva all'alfabeto, quanto alla comprensione del senso.
Che in Italia non si legga è un dato accertato e le conseguenze dannose sono sotto gli occhi di tutti in qualunque settore di attività. Superficialità e presunzione ormai la fanno da padrone in tutte le relazioni umane.
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"… e la musica non se transmete che per le articulaziooni.
Il fatto che è articulata da un uòmo e si indiriza alla coscienza che può articulare di un altro!!! “[Sergiu Celibidache]
(Tratto da "Idee sulla musica" - RTSI 1974)
Ai più, purtroppo, sfuggono le implicazioni che questa affermazione determina nella pratica musicale.
Per citarne alcune:
- 1) come si decide il tempo di esecuzione di un brano
- 2) che rapporto c'è fra tensione e intensità
- 3) in base a quale criterio vanno differenziate le ripetizioni
- 4) quando finisce un brano di musica
- 5) come liberarsi per vivere il Punto Massimo di un brano...e poi c'è chi ascolta ancora Karajan o Bernstein o Kleiber: è come proporre ad un assetato di verità di dissetarsi in un pantano pur avendo a portata di mano una sorgente di acqua pura

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