lunedì 8 marzo 2010

Da dove partire?

Ovviamente la tecnica di un direttore d'orchestra inizia dal gesto ... di partenza, ovvero da quell'impulso che mette in moto l'orchestra. Sul gesto (e avant geste)di avvio, se ne sentono, leggono e vedono davvero di tutti i colori. Piuttosto diffuse sono le battute "fuori". Una intera battuta fuori? Mhh, è considerata piuttosto dilettantesca come metodologia, anche se non è raro vedere anche celeberrimi direttori, come Muti e Karajan, battere diversi colpi a vuoto prima della partenza. Ma quanta musica c'è o ci può essere in quei colpi? E' ovvio che è del tutto illogico e fuori luogo questo approccio. Ogni attacco ha il suo levare, e tanto basta (!!) per offrire al complesso che suona la giusta indicazione di tempo, figurazione e dinamica. Ovviamente a patto che questo impulso abbia in sè tutta una serie di elementi che inequivocabilmente producano in chi suona lo stimolo a produrre quel suono con quelle caratteristiche. Alla tecnica dell'attacco Celibidache dedicava molto tempo, e un tempo lungo occorre per apprendere senza esitazioni a produrre perfettamente questo gesto. Del resto se pensiamo che "la fine è contenuta dell'inizio" (frase su cui torneremo più volte), è logico che non si può iniziare un percorso artistico con qualcosa di approssimativo, esitante, vago o privo di un "senso" (cioè una direzione). Nell'inizio è contenuta in nuce tutta la composizione che ci apprestiamo ad eseguire, quindi per noi non solo "chi ben comincia è a metà dell'opera", come recita il proverbio, ma addirittura ha nelle sue mani l'intera partitura. Cosa bisogna apprendere per arrivare ad eseguire un perfetto gesto di partenza? Per prima cosa è indispensabile prendere coscienza del peso delle proprie braccia. Esercizi di rilassamento e scioltezza sono utili per giungere a percepire che il braccio ha un peso, e che il gesto del direttore è in forte relazione con questo. Raggiunto questo obiettivo, è necessario raggiungere la posizione di minima tensione. Naturalmente sono argomenti impossibili da trattare verbalmente, occorre la guida di un insegnante; qui ne parliamo a puro scopo orientativo. La posizione di partenza permette al direttore di essere visto da ogni posizione, in un atteggiamento semplice ma autorevole. La posizione delle braccia è quello della minima tensione, ed è anche quello dove sempre torneranno al termine di ogni impulso, cioè quando la gravità, che ovviamente è in diretta relazione col peso del braccio, farà naturalmente ricadere l'arto.

Nessun commento:

Posta un commento